una considerazione che volvevo condividere con voi, che al campo con la Comunità Una di fine luglio è forse un po' uscita, soprattutto nelle esperienze corporee della meditazione silenziosa di consapevolezza e della biodanza , ma che so, perchè lo provo su di me, che è la più difficile: abbiamo parlato di riflessione e e di ragionamento, abbiamo parlato di ascoltare il cuore, ma pochi tentiamo di ascoltare la pancia, intesa come luogo delle emozioni primarie, l'altro ns cervello come dice la scienza ( secondo cervello o sistema nervoso enterico).
Solo se riusciremo ad essere centrati in noi su questi tre centri importanti ( testa, cuore e cervello ) riusciremo a essere maggiormente noi stessi, più integri e con un maggior unità personale. 04/08/22
Solo se riusciremo ad essere centrati in noi su questi tre centri importanti ( testa, cuore e cervello ) riusciremo a essere maggiormente noi stessi, più integri e con un maggior unità personale. 04/08/22
Maria una donna
Maria,
una ragazza della Galilea
fidanzata a Giuseppe , un falegname
ragazza madre che va da Elisabetta, sua parente
anche lei incinta
due donne, incinte, che si incontrano, non in maniera spirituale, ma fisica, nell’atrio della casa, e si riconoscono donne, madri e questo incontro dà gioia anche al bambino nel grembo
Maria, donna di poche parole
e Giuseppe suo sposo sembra ne dica ancora meno
E a 12 anni il figlio dice loro che vuole fare la sua vita, che deve rispondere alla sua vocazione
Maria donna , madre, sposa , vedova donna in cammino sulle strade della Vita
Donna del si, insegnante di misericordia.
presumo di abbracci, di carezze
donna di un villaggio che la riconosce madre del figlio del falegname: Non è questi il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria ( MT 13.55)
Penso a Maria che sarà andata al pozzo a prendere l'acqua, che avrà fatto da mangiare per Gesù e Giuseppe che avrà discusso col suo sposo su cosa fare, su come educare questo figlio.
Ecco una donna di Galilea, normale , sposa e madre una benedizione per la sua famiglia
Maria una donna che teneva tutto nel suo cuore gioie, dolori, speranze,
Maria , simbolo di tutte le donne invisibili, innominate, semplici che fanno dei gesti quotidiani d'amore il bene del mondo.
08/12/21
Maria,
una ragazza della Galilea
fidanzata a Giuseppe , un falegname
ragazza madre che va da Elisabetta, sua parente
anche lei incinta
due donne, incinte, che si incontrano, non in maniera spirituale, ma fisica, nell’atrio della casa, e si riconoscono donne, madri e questo incontro dà gioia anche al bambino nel grembo
Maria, donna di poche parole
e Giuseppe suo sposo sembra ne dica ancora meno
E a 12 anni il figlio dice loro che vuole fare la sua vita, che deve rispondere alla sua vocazione
Maria donna , madre, sposa , vedova donna in cammino sulle strade della Vita
Donna del si, insegnante di misericordia.
presumo di abbracci, di carezze
donna di un villaggio che la riconosce madre del figlio del falegname: Non è questi il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria ( MT 13.55)
Penso a Maria che sarà andata al pozzo a prendere l'acqua, che avrà fatto da mangiare per Gesù e Giuseppe che avrà discusso col suo sposo su cosa fare, su come educare questo figlio.
Ecco una donna di Galilea, normale , sposa e madre una benedizione per la sua famiglia
Maria una donna che teneva tutto nel suo cuore gioie, dolori, speranze,
Maria , simbolo di tutte le donne invisibili, innominate, semplici che fanno dei gesti quotidiani d'amore il bene del mondo.
08/12/21
Pensavo che ci hanno e ci continuano a proporre quaresime di sacrifici mortificazioni per poi festeggiare la vita a Pasqua. Mi sembra un paradosso una contraddizione. Per poter celebrare la vita ho bisogno di assaporarla di viverla pienamente magari anche con sbagli dovuti all'mio essere in cammino. Quaresima tempo di vivificazione e di innamoramento x la vita: Osea diceva la condurrò nel deserto e la sedurrò
..ecco ogni volta che sono innamorato la vita mi fa vivere questa dimensione . E allora so vivere? So assaporare le cose belle che mi accadono, so essere creativo per vivere meglio e creare un mondo migliore, so riconoscere il bisogno di affetto mio e di chi mi sta accanto, so di aver bisogno di tenerezza che per me è sinonimo di trascendenza cioè della mia capacità di uscire da me e andare verso ?
Queste sono le domande che mi faccio per poter vivere la vita che a Pasqua celebriamo come vittoria dell'amore sulla caducità data dalla morte
..ecco ogni volta che sono innamorato la vita mi fa vivere questa dimensione . E allora so vivere? So assaporare le cose belle che mi accadono, so essere creativo per vivere meglio e creare un mondo migliore, so riconoscere il bisogno di affetto mio e di chi mi sta accanto, so di aver bisogno di tenerezza che per me è sinonimo di trascendenza cioè della mia capacità di uscire da me e andare verso ?
Queste sono le domande che mi faccio per poter vivere la vita che a Pasqua celebriamo come vittoria dell'amore sulla caducità data dalla morte
Tempo d'esilio
Oggi pensavo che il tempo d'esilio è anche questo del emergenza Covid.. esilio dalle ns abitudini, umane, relazionali, lavorative e religiose.. ognuno di noi è in un momento d'esili0, che come per gli ebrei in Babilonia, non è stato voluto, ma forzato..
ma per gli ebrei anche l'esilio è stato un tempo fecondo , di creatività, senza il tempio , è iniziato il culto in sinagoga fondato sull'ascolto della parola, la parola è stata scritta ,infatti, durante il periodo dell'esilio è solitamente collocata la prima stesura dei testi biblici sulla basi di tradizioni precedenti, orali o scritte, che terminò nei primi decenni del ritorno a Gerusalemme ( cfr.: https://it.cathopedia.org/wiki/Esilio_di_Babilonia)
Ecco per me, per ognuno di noi, questo tempo d'esilio forzato come può diventare momento creativo , fecondo ?
L'esilio intanto è fatto dal cammino, in questo caso fisicamente il non poter più vederci a pregare insieme, ad andare a lavorare , al bar con gli amici, a pranzo ogni tanto dai parenti..
sicuramente è un momento per cogliere tutte la bellezza e la positività delle cose che facevamo..
è un cammino psicologico, faticoso di presa d'atto della situazione da vivere nel presente, nel quotidiano, ricordando , facendo memoria di quello che sento che mi manca, ma vivendo nella speranza, nel sogno di un futuro positivo, sicuramente diverso , ma forse migliore.
Esilio tempo dell'attesa
e mi veniva in mente questa poesia di gennaio 1988
Attesa
sei bella
piena di speranza
di sogno,
spesso
togli l'uomo
dalla realtà
facendolo sognare !
Attesa
la tua bellezza
è mutarti
in realtà ,
gioiosa o triste
per me
per ognuno
per tutti.
Sparisce il sogno
rimane
l'uomo e la realtà
le decisioni
le conseguenze
e si matura
si cresce
si soffre.
Oggi pensavo che il tempo d'esilio è anche questo del emergenza Covid.. esilio dalle ns abitudini, umane, relazionali, lavorative e religiose.. ognuno di noi è in un momento d'esili0, che come per gli ebrei in Babilonia, non è stato voluto, ma forzato..
ma per gli ebrei anche l'esilio è stato un tempo fecondo , di creatività, senza il tempio , è iniziato il culto in sinagoga fondato sull'ascolto della parola, la parola è stata scritta ,infatti, durante il periodo dell'esilio è solitamente collocata la prima stesura dei testi biblici sulla basi di tradizioni precedenti, orali o scritte, che terminò nei primi decenni del ritorno a Gerusalemme ( cfr.: https://it.cathopedia.org/wiki/Esilio_di_Babilonia)
Ecco per me, per ognuno di noi, questo tempo d'esilio forzato come può diventare momento creativo , fecondo ?
L'esilio intanto è fatto dal cammino, in questo caso fisicamente il non poter più vederci a pregare insieme, ad andare a lavorare , al bar con gli amici, a pranzo ogni tanto dai parenti..
sicuramente è un momento per cogliere tutte la bellezza e la positività delle cose che facevamo..
è un cammino psicologico, faticoso di presa d'atto della situazione da vivere nel presente, nel quotidiano, ricordando , facendo memoria di quello che sento che mi manca, ma vivendo nella speranza, nel sogno di un futuro positivo, sicuramente diverso , ma forse migliore.
Esilio tempo dell'attesa
e mi veniva in mente questa poesia di gennaio 1988
Attesa
sei bella
piena di speranza
di sogno,
spesso
togli l'uomo
dalla realtà
facendolo sognare !
Attesa
la tua bellezza
è mutarti
in realtà ,
gioiosa o triste
per me
per ognuno
per tutti.
Sparisce il sogno
rimane
l'uomo e la realtà
le decisioni
le conseguenze
e si matura
si cresce
si soffre.
MC 15, 1-32
la mia comunità mi aveva chiesto di commentare per il Cammino di Marco che stiamo facendo questi versetti del vangelo., ma in questo periodo non mi sento di fare una serata di catechesi , ma chi mi sostituisce mi ha chiesto cmq se riuscivo uno spunto , su questi versetti.. non so se poi li userà o meno o se era solo un modo amico per cercare di sbloccarmi.. ecco queste poche righe mi piace cmq condividerle con voi
un abbraccio
francesco
provo a dire 2 cose si questo brano
personaggi :Pilato. Gesù Folla Simone di Cirene 2 ladroni. Centurione . Maria di Magdala e Maria madre di Giacomo Giusepep d'Arimatea
Gesù non si riconosce come re dei giudei--
E il centurione che stava di fronte a Gesù, visto che dopo aver gridato così aveva reso lo spirito, disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio.. una traduzione migliore dice Veramente costui era giusto.. ( e nella bibbia giusto è solo Dio).. questo centurione mi è sempre piaciuto.. nel veder morire quest'uomo ne riconosce un modo diverso di essere uomo. pieno, completo divino.
sono come Pilato che mi faccio influenzare dalla folla o riesco a giudicare secondo quello che vedo nelle persone?
in quale personaggio mi riconosco?
non penso che il centurione fosse uno senza verve, era un centurione di truppe d'occupazione rude forte comandava la squadra degli esecutori.. eppure riesce a cogliere qualcosa di diverso..
non importa come sono chi sono, so vedere, ascoltare cogliere in quello che mi succede intono la bellezza dell'amore anche in una crocifissione?
le donne, Maddalena e maria di Giacomo ( forse è la madonna ? ) .. ecco le donne ci sono sul calvario gli uomini no gli apostoli no.. l'importanza della femminilità -
le donne cmq vengono lasciate stare dai soldati.. per un rispetto ancestrale forse della presenza della donna portatrice di vita in un momento di morte la crocifissione
le donne sono più toste degli uomini nelle situazioni
le donne da riscoprire nelle ns comunità-----sono anche le prime il mattino di pasqua e non solo sotto la croce
si sottolinea in modo forte che Gesù è morto.. e viene seppellito
è veramente uomo.. fino in fondo fino al destino di tutti
la descrizione di MC cmq è scarna,essenziale descrive il fatto , alcune parole, è come uno lancio d'agenzia sembra di leggere un Ansa.non è lo stesso brano come riportato da GV e dagli altri.
come dire io ti racconto il fatto
sta poi a te mettertici davanti e lasciarti interpretare.
la mia comunità mi aveva chiesto di commentare per il Cammino di Marco che stiamo facendo questi versetti del vangelo., ma in questo periodo non mi sento di fare una serata di catechesi , ma chi mi sostituisce mi ha chiesto cmq se riuscivo uno spunto , su questi versetti.. non so se poi li userà o meno o se era solo un modo amico per cercare di sbloccarmi.. ecco queste poche righe mi piace cmq condividerle con voi
un abbraccio
francesco
provo a dire 2 cose si questo brano
personaggi :Pilato. Gesù Folla Simone di Cirene 2 ladroni. Centurione . Maria di Magdala e Maria madre di Giacomo Giusepep d'Arimatea
Gesù non si riconosce come re dei giudei--
E il centurione che stava di fronte a Gesù, visto che dopo aver gridato così aveva reso lo spirito, disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio.. una traduzione migliore dice Veramente costui era giusto.. ( e nella bibbia giusto è solo Dio).. questo centurione mi è sempre piaciuto.. nel veder morire quest'uomo ne riconosce un modo diverso di essere uomo. pieno, completo divino.
sono come Pilato che mi faccio influenzare dalla folla o riesco a giudicare secondo quello che vedo nelle persone?
in quale personaggio mi riconosco?
non penso che il centurione fosse uno senza verve, era un centurione di truppe d'occupazione rude forte comandava la squadra degli esecutori.. eppure riesce a cogliere qualcosa di diverso..
non importa come sono chi sono, so vedere, ascoltare cogliere in quello che mi succede intono la bellezza dell'amore anche in una crocifissione?
le donne, Maddalena e maria di Giacomo ( forse è la madonna ? ) .. ecco le donne ci sono sul calvario gli uomini no gli apostoli no.. l'importanza della femminilità -
le donne cmq vengono lasciate stare dai soldati.. per un rispetto ancestrale forse della presenza della donna portatrice di vita in un momento di morte la crocifissione
le donne sono più toste degli uomini nelle situazioni
le donne da riscoprire nelle ns comunità-----sono anche le prime il mattino di pasqua e non solo sotto la croce
si sottolinea in modo forte che Gesù è morto.. e viene seppellito
è veramente uomo.. fino in fondo fino al destino di tutti
la descrizione di MC cmq è scarna,essenziale descrive il fatto , alcune parole, è come uno lancio d'agenzia sembra di leggere un Ansa.non è lo stesso brano come riportato da GV e dagli altri.
come dire io ti racconto il fatto
sta poi a te mettertici davanti e lasciarti interpretare.
..se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto....questa frase del Vangelo di GV è sempre stata interpretata in modo sacrificale, o di annientamento di se stessi .
Ho sperimentato che può essere anche diverso: solo quando sei 'morto' alle tue sicurezze, alle tue idee, convinzioni. umane religiose, a quello che credi, perchè sei in cammino, perchè sei aperto, perché sei 'ramingo' allora i miracoli avvengono.. e gli altri ti riconoscono generatore di frutti.
Ho sperimentato che può essere anche diverso: solo quando sei 'morto' alle tue sicurezze, alle tue idee, convinzioni. umane religiose, a quello che credi, perchè sei in cammino, perchè sei aperto, perché sei 'ramingo' allora i miracoli avvengono.. e gli altri ti riconoscono generatore di frutti.
Avvento tempo dell'attesa..
tanto più oggi in questa società che ci rende e vuole veloci o per paradosso apatici e svogliati
l'avvento ci richiama ai tempi dell'attesa, della natura della Vita.. di un bambino che per nascere ha un gestazione di 9 mesi.
ecco un Dio che non ha fretta
che accetta i tempi della storia e mi invita a rispettare i tempi ..
un Dio che mi da tempo per godermi il tempo che la Vita mi dona e 'per viverlo in pienezza con tutto me stesso . coi miei tempi.
Buon tempo di attesa a tutti.
tanto più oggi in questa società che ci rende e vuole veloci o per paradosso apatici e svogliati
l'avvento ci richiama ai tempi dell'attesa, della natura della Vita.. di un bambino che per nascere ha un gestazione di 9 mesi.
ecco un Dio che non ha fretta
che accetta i tempi della storia e mi invita a rispettare i tempi ..
un Dio che mi da tempo per godermi il tempo che la Vita mi dona e 'per viverlo in pienezza con tutto me stesso . coi miei tempi.
Buon tempo di attesa a tutti.
Gesù liberatore - Bardineto 2018
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. 17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:18Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
19 a proclamare l'anno di grazia del Signore.
20 Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. 21Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». (LC 4 16-21 )
Ho voluto scegliere questo brano perché mi sembra descriva più completamente l’opera liberatrice di Gesù. All’avvicinarsi del vangelo si deve sentire aria di libertà diceva Don Mazzolari[1]. In 40 anni di comunità Una , di incontri, di campi estivi, di lettura del Vangelo nella carta del giornale, ho assaporato questa libertà?
Riprendendo l’ultima frase del brano letto possiamo anche noi dire “ oggi si è compiuta ( in noi) la parola che abbiamo ascoltato?
Giovanni Vannucci diceva che “se vi dico una parola di cui non ho sperimentato tutto il valore nella mia carne, nella mia esperienza interiore vi imbroglio e non sono libero.. sono un parolaio. Uno che fa bei discorsi.”…[2] Ma che non condivide se stesso e il suo essere in cammino.
Allora quest’ anno ho pensato di fare una cosa diversa: tentare di condividere un po’ il mio cammino di libertà . Da alcuni anni mi sento sempre più stretto in questa chiesa, nella sua sovrastruttura , nei suoi riti lontani dalla vita, che oramai non parlano più agli uomini e alle donne del nostro tempo , soprattutto ai giovani. Già qui l’anno scorso e in altre occasioni vi avevo manifestato la mia difficoltà a credere. O meglio a dire in cosa credo, in chi credo sentendomi sempre più in cammino. Un cammino di libertà che sicuramente è iniziato il 25 marzo 1987 con la mia uscita dal seminario, ma che ha incominciato ad essere più intenso dopo che con Pippo avevo preparato per una preghiera del Giovedì il commento all’incontro di Gesù con la Samaritana. “…Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».( GV 4.23)..
Non mi sento per niente un vero adoratore, ma un uomo in cammino sulla strada della Vita .
Mi ha colpito una riflessione di M. FOX[3] -Cos’è la Spiritualità? Lo Spirito è Vita, ruah, respiro ,vento. Essere spirituali è essere vivi, pieni di ruah, è respirare a fondo, rimanere a contatto con il vento……( …) ..devono aver voglia di lasciar andare; devono sapere che nessuno di noi ha tutte le risposte, e che tuttavia nessuno di noi è lontano dal divino…. . Per camminare sul sentiero della spiritualità dobbiamo essere svuotati, e naturalmente è il camminare stesso che compie questo svuotamento.”
Ecco quando dico che non so in cosa credo mi sento un po’ così svuotato.. dalle sicurezze valoriali, culturali religiose ed umane … ma pur così mi sento sempre profondamente Francesco.
Se FOX dice che nessuno è lontano dal divino Vannucci dice che . “ il fiore fiorisce perché c’è una spinta divina che lo porta alla fioritura. Nell’uomo questo elemento di trasformazione e di creazione immanente nel creato è nel DAM ( in ebraico è il sangue); A-dam: l’uomo,a differenza di tutte le altre creature è l’animale che ha Dio nel Sangue[4]”.. la A ( Alef) è il segno della forza creatrice di DIO. ( A-DAM = uomo)[5]
Una sera facendo Tai-chi in palestra, quindi in un momento se vogliamo non religioso in sé, secondo i nostri schemi seguendo gli esercizi di concentrazione mi sono sentito l'energia dentro di me, ero io e nello stesso tempo era l'energia che era in me. Ne ho fatto un esperienza fisica , mia , personale che se vogliamo interpretarla con categorie bibliche "In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo (Atti 17,28).
Volevo condividere questa piccola poesia che ho scritto il 22 giugno:
essere riconosciuto
solido
speciale
marito
amico
padre
nonostante sentirsi fragili
incasinati
'remesciati 'dentro
in continuo divenire tra le proprie sicurezze
e l'apertura alla novità
alle visioni degli altri
tra la propria fede
e la sacralità della vita
un essere e non essere
dinamico
todo cambia
andare oltre
rimanendo se stessi
profondamente
francesco
Forse potreste dirmi , ma cosa centra questo col messaggio di Gesù che libera? Io non rinnego il mio cammino ; è da li che sono partito ma ‘ho fatto esperienza di una sacralità vera, semplice insita nelle cose; di una sacralità palese in piccoli gesti, carezze , posizioni 'ancestrali' comuni a tutti gli uomini.
C'è una sacralità insita nell'uomo, di una ritualità gestuale che se spogliata da tutte le sovrastrutture rituali delle varie religioni e vissuta in un ambiente laico in quanto non ufficialmente religioso, ha una forza dirompente che non può non diventare 'segno' ( o in termine più tecnico ' sacramentum - segno del sacro' ) della sacralità insita nella vita, nelle relazioni umane. Penso che Gesù abbia scelto dei segni, pochi, quali l'acqua , il pane il vino, l'olio, l'amore di due persone perché già in se hanno una valenza simbolica relazionale enorme; e che non sono i riti religiosi accumulatesi nei tempi a rendere quasi per 'magia' pieni di 'kairos' grazia questi segni - molto concreti del vivere umano.”[6]
Volevo concludere con una frase di Pietro. Signore da chi andremo Tu sola hai parole di Vita. Pietro a nome degli altri, a nome degli uomini ha riconosciuto che Gesù era pienamente uomo , ma non solo un uomo come noi ,( …) ma come uno che parlava ed agiva dimostrando un’intimità …con Dio così intensa…..[7]
Ed ora un ultima domanda : nella mia vita ho fatto esperienza di Dio, del Divino ? della libertà e della responsabilità che ne derivano?
[1] G. Vannucci – Cristo e la libertà – Ed Romena –pag.5
[2] Idem pag.36.
[3] Mattew Fox -La spiritualità del Creato – Manuale di mistica ribelle- - Gabrielli Editore pagg- 28_29
[4] G. Vannucci – Cristo e la libertà – Ed Romena pag. 35
[5] Idem pag. 34
[6] Da 10 novembre 2014 – da riconoscere il Sacro- cfr . https://francescofassone64.weebly.com/note.html
[7] Rogers Leaners – Gesù di Nazareth Uomo come noi? – Edizioni Gabrielli pag. 138.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. 17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:18Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
19 a proclamare l'anno di grazia del Signore.
20 Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. 21Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». (LC 4 16-21 )
Ho voluto scegliere questo brano perché mi sembra descriva più completamente l’opera liberatrice di Gesù. All’avvicinarsi del vangelo si deve sentire aria di libertà diceva Don Mazzolari[1]. In 40 anni di comunità Una , di incontri, di campi estivi, di lettura del Vangelo nella carta del giornale, ho assaporato questa libertà?
Riprendendo l’ultima frase del brano letto possiamo anche noi dire “ oggi si è compiuta ( in noi) la parola che abbiamo ascoltato?
Giovanni Vannucci diceva che “se vi dico una parola di cui non ho sperimentato tutto il valore nella mia carne, nella mia esperienza interiore vi imbroglio e non sono libero.. sono un parolaio. Uno che fa bei discorsi.”…[2] Ma che non condivide se stesso e il suo essere in cammino.
Allora quest’ anno ho pensato di fare una cosa diversa: tentare di condividere un po’ il mio cammino di libertà . Da alcuni anni mi sento sempre più stretto in questa chiesa, nella sua sovrastruttura , nei suoi riti lontani dalla vita, che oramai non parlano più agli uomini e alle donne del nostro tempo , soprattutto ai giovani. Già qui l’anno scorso e in altre occasioni vi avevo manifestato la mia difficoltà a credere. O meglio a dire in cosa credo, in chi credo sentendomi sempre più in cammino. Un cammino di libertà che sicuramente è iniziato il 25 marzo 1987 con la mia uscita dal seminario, ma che ha incominciato ad essere più intenso dopo che con Pippo avevo preparato per una preghiera del Giovedì il commento all’incontro di Gesù con la Samaritana. “…Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».( GV 4.23)..
Non mi sento per niente un vero adoratore, ma un uomo in cammino sulla strada della Vita .
Mi ha colpito una riflessione di M. FOX[3] -Cos’è la Spiritualità? Lo Spirito è Vita, ruah, respiro ,vento. Essere spirituali è essere vivi, pieni di ruah, è respirare a fondo, rimanere a contatto con il vento……( …) ..devono aver voglia di lasciar andare; devono sapere che nessuno di noi ha tutte le risposte, e che tuttavia nessuno di noi è lontano dal divino…. . Per camminare sul sentiero della spiritualità dobbiamo essere svuotati, e naturalmente è il camminare stesso che compie questo svuotamento.”
Ecco quando dico che non so in cosa credo mi sento un po’ così svuotato.. dalle sicurezze valoriali, culturali religiose ed umane … ma pur così mi sento sempre profondamente Francesco.
Se FOX dice che nessuno è lontano dal divino Vannucci dice che . “ il fiore fiorisce perché c’è una spinta divina che lo porta alla fioritura. Nell’uomo questo elemento di trasformazione e di creazione immanente nel creato è nel DAM ( in ebraico è il sangue); A-dam: l’uomo,a differenza di tutte le altre creature è l’animale che ha Dio nel Sangue[4]”.. la A ( Alef) è il segno della forza creatrice di DIO. ( A-DAM = uomo)[5]
Una sera facendo Tai-chi in palestra, quindi in un momento se vogliamo non religioso in sé, secondo i nostri schemi seguendo gli esercizi di concentrazione mi sono sentito l'energia dentro di me, ero io e nello stesso tempo era l'energia che era in me. Ne ho fatto un esperienza fisica , mia , personale che se vogliamo interpretarla con categorie bibliche "In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo (Atti 17,28).
Volevo condividere questa piccola poesia che ho scritto il 22 giugno:
essere riconosciuto
solido
speciale
marito
amico
padre
nonostante sentirsi fragili
incasinati
'remesciati 'dentro
in continuo divenire tra le proprie sicurezze
e l'apertura alla novità
alle visioni degli altri
tra la propria fede
e la sacralità della vita
un essere e non essere
dinamico
todo cambia
andare oltre
rimanendo se stessi
profondamente
francesco
Forse potreste dirmi , ma cosa centra questo col messaggio di Gesù che libera? Io non rinnego il mio cammino ; è da li che sono partito ma ‘ho fatto esperienza di una sacralità vera, semplice insita nelle cose; di una sacralità palese in piccoli gesti, carezze , posizioni 'ancestrali' comuni a tutti gli uomini.
C'è una sacralità insita nell'uomo, di una ritualità gestuale che se spogliata da tutte le sovrastrutture rituali delle varie religioni e vissuta in un ambiente laico in quanto non ufficialmente religioso, ha una forza dirompente che non può non diventare 'segno' ( o in termine più tecnico ' sacramentum - segno del sacro' ) della sacralità insita nella vita, nelle relazioni umane. Penso che Gesù abbia scelto dei segni, pochi, quali l'acqua , il pane il vino, l'olio, l'amore di due persone perché già in se hanno una valenza simbolica relazionale enorme; e che non sono i riti religiosi accumulatesi nei tempi a rendere quasi per 'magia' pieni di 'kairos' grazia questi segni - molto concreti del vivere umano.”[6]
Volevo concludere con una frase di Pietro. Signore da chi andremo Tu sola hai parole di Vita. Pietro a nome degli altri, a nome degli uomini ha riconosciuto che Gesù era pienamente uomo , ma non solo un uomo come noi ,( …) ma come uno che parlava ed agiva dimostrando un’intimità …con Dio così intensa…..[7]
Ed ora un ultima domanda : nella mia vita ho fatto esperienza di Dio, del Divino ? della libertà e della responsabilità che ne derivano?
[1] G. Vannucci – Cristo e la libertà – Ed Romena –pag.5
[2] Idem pag.36.
[3] Mattew Fox -La spiritualità del Creato – Manuale di mistica ribelle- - Gabrielli Editore pagg- 28_29
[4] G. Vannucci – Cristo e la libertà – Ed Romena pag. 35
[5] Idem pag. 34
[6] Da 10 novembre 2014 – da riconoscere il Sacro- cfr . https://francescofassone64.weebly.com/note.html
[7] Rogers Leaners – Gesù di Nazareth Uomo come noi? – Edizioni Gabrielli pag. 138.
Oggi 26/04/18 a un incontro alla fine abbiamo parlato di libertà; sarà perchè sto leggendo SEMPRE di Maggiani- Verdi, ma mi è venuto spontaneo dire essere liberi come i gigli del campo.. cioè sono libero di essere me stesso come il giglio è libero di essere un giglio.. è una libertà condizionata, ma non è schiavitù ; può diventare bellezza , basta alzarsi ogni mattina dire grazie e fare quello che si deve.
Il mistero di Dio e la sua comprensione umana, la misteriosa relazione tra l’opera di Dio e l’opera dell’uomo a partire dalla riflessione su cap. 4 di MC – Cammino della Comunità Una Rivarolo del 4/11/2017.
Ieri sera ho partecipato a 'Con Marco alla scoperta di Gesù 5° tappa: Cap. 4, 1-34.' e dopo la riflessione tenuta da Ornella Trespidi (http://comunitauna.xoom.it/CamminoConMarco_Tappa05_Cap4_1-34.html) (https://www.facebook.com/ornella.trespidi) la divisione in 2 gruppi di condivisione sia della cena che della riflessioni personali sulla Parola ascoltata.
Senza entrare nel merito delle varie condivisioni personali, giustamente donate nel qui ed ora del gruppo, mi piaceva soffermarmi su alcune tematiche che sono emerse nella serata.
San Tommaso d'Aquino, dopo tanto approfondimento teologico, alla fine parla di Dio come "inconoscibile".[1]
Ma il seme della parola non può essere bloccato: è destinato a sbucare fuori dalla mia terra avara… le mie difficoltà possono essere superate, se oriento il mio cuore alla gioia del raccolto. La prima difficoltà è forse costituita dal razionalismo,..[2] (Mc 4, 1-9 – parabola del seminatore)
. In queste cose affonda la radice della grande fiducia di chi crede: le cose di Dio, l'intera creazione, il bene crescono e fioriscono per una forza interna, che viene da Dio. Nonostante le nostre resistenze e distrazioni, nel mondo e nel cuore di ognuno il seme di Dio germoglia e si arrampica verso la luce…. Rimane aperto tutto il problema della nostra responsabilità e partecipazione all’azione di Dio.[3]
Queste frasi, riportate in corsivo, dalla relazione di Ornella , mi sembra che racchiudano bene i temi emersi nella serata, il mistero di Dio e la sua comprensione umana, la misteriosa relazione tra l’opera di Dio e l’opera dell’uomo.
Io, noi , per cultura occidentale sono, siamo impregnati di razionalismo, tutto deve essere spiegato, tutto deve trovare risposta, schematizzazione , ma forse e per fortuna, dico nella vita c’è un che di misterioso, di Oltre che possiamo percepire simbolicamente nei segni della natura, nelle relazioni, non facendo del ns cervello l’unica modalità di approccio. Si può partire da una intelligenza affettiva, relazionale e già sarebbe un approccio diverso.
Sicuramente come diceva Tommaso , il mistero di Dio è inconoscibile; lo stesso Tommaso gran teologo della spiegazione eucaristica della transustanziazione , alla fine diceva che anche la sua spiegazione filosofico non reggeva ma che centra la fede..
Fede= fiducia e torniamo all’aspetto relazionale.
E’ emerso anche ieri sera nelle condivisioni il riferimento a Genesi e ad essere immagine di Dio. Ecco allora che nel nostro essere uomini e donne, umani siamo segno del divino, il divino è in noi.
Riporto alcune idee che avevo già espresso su FB e che mi pare aiutino questa mia riflessione.
Il 12 giugno 2017 scrivevo: “ieri la liturgia cattolica celebrava la Trinità. Un mistero d'amore e di relazione tra DIO e il mondo : " Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. " (GV.3,16) e tra DIO in se. Anche in Dio è la relazione d'Amore tra il padre e il figlio che li qualifica come persone. Ieri ho finito il II anno di formazione della Scuola IBF Liguria per facilitatore di Biodanza ; anche questo ultimo stage abbiamo lavorato sull'identità e la relazione : è nella relazione con gli
altri che mi scopro, la relazione mi rafforza e io rafforzo la relazione. Il gruppo è fatto da individualità , uniche , preziose, che si scoprono tali nella relazione con gli altri.
Un modo non religioso di celebrare questa domenica, ma sicuramente un modo umano , profondo sacro.”
Il 20 novembre 2016 scrivevo: “Ancora ieri sera all'eucarestia prefestiva di Cristo re il Don nell'omelia ricordava l'opera di Dio in ognuno e, se, positivamente ricordava che le vie di Dio sono misteriose e che ogni persona ha un proprio cammino individuale, sottolineava come il bene, il buono è sempre opera di Dio e noi ne siamo solo strumento, sottolineando che solo riconoscendosi peccatori permettiamo a Dio di 'squagliarsi' e di accogliersi generosamente.
Penso che questa visione sia sbagliata, perché annulla l'uomo e la stessa aziona di Dio. Genesi ci dice che la creazione è cosa buona e che dopo aver creato il genere umano Dio vide che era cosa molto buona, aveva completato la sua opera facendo si che gli uomini custodi della creazione ne diventassero parte attiva.
La collaborazione tra ciò che e umano e ciò che è di Dio nello svolgersi del proprio tempo è sicuramente misteriosa, ma poiché siamo chiamati a comunione, ognuno rimane se stesso, in un rapporto di amore che non è sicuramente annullamento, ma relazione rispettosa dell'altro.
Tommaso parlava di causa esemplare, forse si può parlare di energia vitale, ( At.17,28 In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo,....) di amore (E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me» Gv 12,32) di Cristo cosmico ( Alfa e Omega).
Penso che l'amore di Dio per ognuno è tale perché ci considera figli, perché è misericordioso, è 'rahamin', ha gli stessi sentimenti di una madre incinta.
Ognuno è un pezzo di questa Vita iniziata dalla Parola ( logos) amorevole di Dio ricevuta dai propri avi e trasmessa alla propria discendenza, ognuno è un pezzettino importantissimo di questa evoluzione, di questo cammino, nel proprio qui ed ora, nel proprio spazio tempo.
La Parola di due domeniche fa ( 32° per annum C- 6/11/2016) ci invitava ad andare oltre, ad avere uno sguardo lungo, a non pensare che con la morte tutto finisca perché “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Come ci ricordano Atti 17,28 "In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo,.. " e Col. 1,17 "Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono...." e Apocalisse 1,17-18 "..Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo [18]e il Vivente. Io ero morto ,ma ora vivo per sempre..."
Invitati a riconoscere il Dio della Vita, invitati a riconoscesi parte di questa Vita.
10 novembre 2014 – da riconoscere il Sacro: “…Ho fatto esperienza di una sacralità vera, semplice insita nelle cose; di una sacralità palese in piccoli gesti, carezze , posizioni 'ancestrali' comuni a tutti gli uomini.
C'è una sacralità insita nell'uomo, di una ritualità gestuale che se spogliata da tutte le sovrastrutture rituali delle varie religioni e vissuta in un ambiente laico in quanto non ufficialmente religioso, ha una forza dirompente che non può non diventare 'segno' ( o in termine più tecnico ' sacramentum - segno del sacro' ) della sacralità insita nella vita, nelle relazioni umane. Penso che Gesù abbia scelto dei segni, pochi, quali l'acqua , il pane il vino, l'olio, l'amore di due persone perché già in se hanno una valenza simbolica relazionale enorme; e che non sono i riti religiosi accumulatesi nei tempi a rendere quasi per 'magia' pieni di 'kairos' grazia questi segni - molto concreti del vivere umano.”
Per finire questa condivisione volevo riportare due citazioni, la prima del fondatore della Biodanza il Prof. Toro , l‘altra del teologo gesuita Y. Raguin.
“ La trascendenza non è solo l’estasi con la natura, ma anche l’energia avvolgente che unisce l’amore all’amore. Questa è la vivencia del divino. Ci manca il Dio interiore. Molti cercano il Dio fuori, però Dio è il nostro senso di compassione e tenerezza.” (Prof. Rolando Toro Araneda – inventore della Biodanza)
“i Cinesi hanno seguito la via del’immanenza, mentre gli occidentali hanno percorso il cammino della trascendenza. I maestri spirituali cinesi si sono concentrati sulla natura umana, mentre l’occidente su un Dio trascendente. Oggi queste due correnti differenti si incontrano in noi. Quando la loro integrazione sarà completata non vi saranno più Oriente né Occidente, né Nord , né Sud. Ci sarà un spiritualità universale di tutto il genere umano. In questo progetto affascinante siamo tutti coinvolti. (Yves Raguin- teologo gesuita francese – dovrebbe essere la quarta di copertina del TAO della mistica, Le vie della contemplazione tra Oriente e Occidente. ED. Fazi collana campo dei fiori.).. che richiama un po’ Non c'è Giudeo né Greco; non c'è schiavo né libero; non c'è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.( Galati 3,28)
Nel mio percorso personale, nel mio piccolo, sto cercando di fare sintesi in me della realtà, della spiritualità che ho ricevuto, con quella nuova , di tipo orientale ed anche tribale , a cui mi sono avvicinato con la Biodanza e il Tai Chi.
[1] Cfr.: Con Marco alla scoperta di Gesù 5° tappa: Cap. 4, 1-34. 4 novembre 2017 Ornella Trespidi.
[2] idem
[3] Idem
Ieri sera ho partecipato a 'Con Marco alla scoperta di Gesù 5° tappa: Cap. 4, 1-34.' e dopo la riflessione tenuta da Ornella Trespidi (http://comunitauna.xoom.it/CamminoConMarco_Tappa05_Cap4_1-34.html) (https://www.facebook.com/ornella.trespidi) la divisione in 2 gruppi di condivisione sia della cena che della riflessioni personali sulla Parola ascoltata.
Senza entrare nel merito delle varie condivisioni personali, giustamente donate nel qui ed ora del gruppo, mi piaceva soffermarmi su alcune tematiche che sono emerse nella serata.
San Tommaso d'Aquino, dopo tanto approfondimento teologico, alla fine parla di Dio come "inconoscibile".[1]
Ma il seme della parola non può essere bloccato: è destinato a sbucare fuori dalla mia terra avara… le mie difficoltà possono essere superate, se oriento il mio cuore alla gioia del raccolto. La prima difficoltà è forse costituita dal razionalismo,..[2] (Mc 4, 1-9 – parabola del seminatore)
. In queste cose affonda la radice della grande fiducia di chi crede: le cose di Dio, l'intera creazione, il bene crescono e fioriscono per una forza interna, che viene da Dio. Nonostante le nostre resistenze e distrazioni, nel mondo e nel cuore di ognuno il seme di Dio germoglia e si arrampica verso la luce…. Rimane aperto tutto il problema della nostra responsabilità e partecipazione all’azione di Dio.[3]
Queste frasi, riportate in corsivo, dalla relazione di Ornella , mi sembra che racchiudano bene i temi emersi nella serata, il mistero di Dio e la sua comprensione umana, la misteriosa relazione tra l’opera di Dio e l’opera dell’uomo.
Io, noi , per cultura occidentale sono, siamo impregnati di razionalismo, tutto deve essere spiegato, tutto deve trovare risposta, schematizzazione , ma forse e per fortuna, dico nella vita c’è un che di misterioso, di Oltre che possiamo percepire simbolicamente nei segni della natura, nelle relazioni, non facendo del ns cervello l’unica modalità di approccio. Si può partire da una intelligenza affettiva, relazionale e già sarebbe un approccio diverso.
Sicuramente come diceva Tommaso , il mistero di Dio è inconoscibile; lo stesso Tommaso gran teologo della spiegazione eucaristica della transustanziazione , alla fine diceva che anche la sua spiegazione filosofico non reggeva ma che centra la fede..
Fede= fiducia e torniamo all’aspetto relazionale.
E’ emerso anche ieri sera nelle condivisioni il riferimento a Genesi e ad essere immagine di Dio. Ecco allora che nel nostro essere uomini e donne, umani siamo segno del divino, il divino è in noi.
Riporto alcune idee che avevo già espresso su FB e che mi pare aiutino questa mia riflessione.
Il 12 giugno 2017 scrivevo: “ieri la liturgia cattolica celebrava la Trinità. Un mistero d'amore e di relazione tra DIO e il mondo : " Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. " (GV.3,16) e tra DIO in se. Anche in Dio è la relazione d'Amore tra il padre e il figlio che li qualifica come persone. Ieri ho finito il II anno di formazione della Scuola IBF Liguria per facilitatore di Biodanza ; anche questo ultimo stage abbiamo lavorato sull'identità e la relazione : è nella relazione con gli
altri che mi scopro, la relazione mi rafforza e io rafforzo la relazione. Il gruppo è fatto da individualità , uniche , preziose, che si scoprono tali nella relazione con gli altri.
Un modo non religioso di celebrare questa domenica, ma sicuramente un modo umano , profondo sacro.”
Il 20 novembre 2016 scrivevo: “Ancora ieri sera all'eucarestia prefestiva di Cristo re il Don nell'omelia ricordava l'opera di Dio in ognuno e, se, positivamente ricordava che le vie di Dio sono misteriose e che ogni persona ha un proprio cammino individuale, sottolineava come il bene, il buono è sempre opera di Dio e noi ne siamo solo strumento, sottolineando che solo riconoscendosi peccatori permettiamo a Dio di 'squagliarsi' e di accogliersi generosamente.
Penso che questa visione sia sbagliata, perché annulla l'uomo e la stessa aziona di Dio. Genesi ci dice che la creazione è cosa buona e che dopo aver creato il genere umano Dio vide che era cosa molto buona, aveva completato la sua opera facendo si che gli uomini custodi della creazione ne diventassero parte attiva.
La collaborazione tra ciò che e umano e ciò che è di Dio nello svolgersi del proprio tempo è sicuramente misteriosa, ma poiché siamo chiamati a comunione, ognuno rimane se stesso, in un rapporto di amore che non è sicuramente annullamento, ma relazione rispettosa dell'altro.
Tommaso parlava di causa esemplare, forse si può parlare di energia vitale, ( At.17,28 In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo,....) di amore (E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me» Gv 12,32) di Cristo cosmico ( Alfa e Omega).
Penso che l'amore di Dio per ognuno è tale perché ci considera figli, perché è misericordioso, è 'rahamin', ha gli stessi sentimenti di una madre incinta.
Ognuno è un pezzo di questa Vita iniziata dalla Parola ( logos) amorevole di Dio ricevuta dai propri avi e trasmessa alla propria discendenza, ognuno è un pezzettino importantissimo di questa evoluzione, di questo cammino, nel proprio qui ed ora, nel proprio spazio tempo.
La Parola di due domeniche fa ( 32° per annum C- 6/11/2016) ci invitava ad andare oltre, ad avere uno sguardo lungo, a non pensare che con la morte tutto finisca perché “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Come ci ricordano Atti 17,28 "In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo,.. " e Col. 1,17 "Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono...." e Apocalisse 1,17-18 "..Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo [18]e il Vivente. Io ero morto ,ma ora vivo per sempre..."
Invitati a riconoscere il Dio della Vita, invitati a riconoscesi parte di questa Vita.
10 novembre 2014 – da riconoscere il Sacro: “…Ho fatto esperienza di una sacralità vera, semplice insita nelle cose; di una sacralità palese in piccoli gesti, carezze , posizioni 'ancestrali' comuni a tutti gli uomini.
C'è una sacralità insita nell'uomo, di una ritualità gestuale che se spogliata da tutte le sovrastrutture rituali delle varie religioni e vissuta in un ambiente laico in quanto non ufficialmente religioso, ha una forza dirompente che non può non diventare 'segno' ( o in termine più tecnico ' sacramentum - segno del sacro' ) della sacralità insita nella vita, nelle relazioni umane. Penso che Gesù abbia scelto dei segni, pochi, quali l'acqua , il pane il vino, l'olio, l'amore di due persone perché già in se hanno una valenza simbolica relazionale enorme; e che non sono i riti religiosi accumulatesi nei tempi a rendere quasi per 'magia' pieni di 'kairos' grazia questi segni - molto concreti del vivere umano.”
Per finire questa condivisione volevo riportare due citazioni, la prima del fondatore della Biodanza il Prof. Toro , l‘altra del teologo gesuita Y. Raguin.
“ La trascendenza non è solo l’estasi con la natura, ma anche l’energia avvolgente che unisce l’amore all’amore. Questa è la vivencia del divino. Ci manca il Dio interiore. Molti cercano il Dio fuori, però Dio è il nostro senso di compassione e tenerezza.” (Prof. Rolando Toro Araneda – inventore della Biodanza)
“i Cinesi hanno seguito la via del’immanenza, mentre gli occidentali hanno percorso il cammino della trascendenza. I maestri spirituali cinesi si sono concentrati sulla natura umana, mentre l’occidente su un Dio trascendente. Oggi queste due correnti differenti si incontrano in noi. Quando la loro integrazione sarà completata non vi saranno più Oriente né Occidente, né Nord , né Sud. Ci sarà un spiritualità universale di tutto il genere umano. In questo progetto affascinante siamo tutti coinvolti. (Yves Raguin- teologo gesuita francese – dovrebbe essere la quarta di copertina del TAO della mistica, Le vie della contemplazione tra Oriente e Occidente. ED. Fazi collana campo dei fiori.).. che richiama un po’ Non c'è Giudeo né Greco; non c'è schiavo né libero; non c'è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.( Galati 3,28)
Nel mio percorso personale, nel mio piccolo, sto cercando di fare sintesi in me della realtà, della spiritualità che ho ricevuto, con quella nuova , di tipo orientale ed anche tribale , a cui mi sono avvicinato con la Biodanza e il Tai Chi.
[1] Cfr.: Con Marco alla scoperta di Gesù 5° tappa: Cap. 4, 1-34. 4 novembre 2017 Ornella Trespidi.
[2] idem
[3] Idem
Campo Comunità Una
Estate 2017 – Bardineto Pietro rinnega Gesù Mt 26,69-75; Mc 14,66-72; Lc 22,54-62; Gv 18,15-27
Gesù rinnegato da Pietro
54 Dopo averlo catturato, lo portarono via e lo condussero nella casa del sommo sacerdote. E Pietro seguiva da lontano. 55 Quando essi accesero un fuoco in mezzo al cortile e si posero a sedere attorno, Pietro si sedette in mezzo a loro. 56 Una serva lo vide seduto presso il fuoco, lo guardò attentamente e disse: «Anche costui era con lui». 57 Ma egli lo negò, dicendo: «Donna, non lo conosco». 58 Poco dopo lo vide un altro e disse: «Anche tu sei di quelli». Ma Pietro disse: «O uomo, non lo sono». 59 Passata circa un'ora, un altro affermava con insistenza, dicendo: «In verità anche costui era con lui, perché è Galileo». 60 Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E subito, mentre ancora parlava, il gallo cantò. 61 E il Signore, voltatosi, guardò Pietro. E Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». 62 Allora Pietro uscì fuori e pianse amaramente.
Matteo Ed egli uscì, e pianse amaramente.
Marco allora Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detta: «Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte». E, pensando a ciò, scoppiò a piangere.
Giovanni invece chiude così: E Pietro lo negò di nuovo, e subito il gallo cantò.
E subito il gallo cantò… .ecco il canto del gallo mi dice che il nuovo giorno sta arrivando. Nuovo giorno , nuova vita, bisogna ricominciare nonostante tutto, nonostante anche se quello che ho fatto è stato rinnegare il mio amico per salvare la pelle.
Ma questa potrebbe essere la finale.. allora lo riprendiamo dopo.
Provo, proviamo a vedere cosa questo brano mi, ci dice oggi a me, a noi qui a Bardineto al 39° campo di Comunità.
Proviamo un po’ col metodo dell’incontro vivo con Gesù vivo ad entrare in questo brano. Ecco siamo anche noi lì nel cortile del sommo sacerdote, attorno al quel fuoco, è notte, fa freddo, ci stiamo scaldando e vediamo i personaggi :
Gesù é il principale, catturato, condotto e poi alla fine si volta e guarda Pietro.
Pietro… che lo seguiva da lontano, che dialoga che alla fine esce e per 3 evangelisti su 4 piange.
Una serva, un’ altro, il gallo.
Pietro ha paura, ma segue da lontano il suo maestro … è l’unico dei 12; Giovanni sarà sotto la croce con Maria, ma ora non c’è.
Il brano mi pare che faccia presente con questi dialoghi che Pietro tenti di mescolarsi al gruppo di sembrare uno di loro, non parla a persone ma ad ignoti, donna, uomo, ma la sua parlata lo tradisce lo riconoscono come galileo, foresto, e quindi seguace del Galileo. Pietro continua a negare di essere un discepolo.
Mette fine a questa scena il canto del gallo ; Pietro si ricorda, vede Gesù che lo guarda ed esce a piangere.
Intanto qui il maestro viene chiamato Signore, termine che solo dopo la risurrezione viene dato a Gesù; sicuramente questo ci indica che Pietro ha ripensato al fatto dopo la Pasqua e ne ha compreso tutta la sua drammaticità solo dopo. Non ha tradito solo il maestro, l’amico, ma il signore Elohim DIO.
«Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25,40). Subito mi viene in mente quest’altra parola di Gesù ; da quando Dio si è fatto uomo tanto da chiamarsi il figlio dell’uomo ogni sgarbo fatto a un fratello è fatto a Dio.
Ora , facciamo un po’ di silenzio, proviamo a rileggere il brano: sono Pietro, sono gli altri 11 che sono spariti?
sono la folla uomini e donne che stanno al caldo e puntano il dito?
sono Gesù che anche nelle situazioni più negative,sa avere uno sguardo di tenerezza per l’unico amico che l’ha seguito ma che ha paura di prenderne le parti?
A partire da queste domande che nascono dalle lettura del brano, vediamo di portarle nella nostra vita, nella nostra realtà quotidiana, ognuno nel suo vissuto storico, personale.
E subito il gallo cantò… .ecco il canto del gallo mi dice che il nuovo giorno sta arrivando. Nuovo giorno , nuova vita, bisogna ricominciare nonostante tutto …… ecco avevo iniziato così , ma poteva essere la conclusione.
E allora il brano ci dice anche altro, che nel chiuso, al caldo di un fuoco stiamo comodi, solo uscendo simbolicamente dal cortile del sommo sacerdote, dall’entourage del potere religioso, posso ritrovare me stesso. Seguire il canto del gallo che mi richiama al nuovo giorno, e poiché Dio con Gesù ha anche per me un sguardo di tenerezza, nonostante qualsiasi cosa abbia potuto fare ecco il nuovo giorno è lì..
Il nuovo giorno è la pasqua, ( passaggio), è il giorno dopo il sabato ( che è il giorno del riposo di Dio), è l’ottavo giorno della creazione nuova, dei cieli e della terra nuova … perché la vita continua e ho ancora una nuova possibilità di amare, di camminare.
“Alzati tu che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce…”.
Estate 2017 – Bardineto Pietro rinnega Gesù Mt 26,69-75; Mc 14,66-72; Lc 22,54-62; Gv 18,15-27
Gesù rinnegato da Pietro
54 Dopo averlo catturato, lo portarono via e lo condussero nella casa del sommo sacerdote. E Pietro seguiva da lontano. 55 Quando essi accesero un fuoco in mezzo al cortile e si posero a sedere attorno, Pietro si sedette in mezzo a loro. 56 Una serva lo vide seduto presso il fuoco, lo guardò attentamente e disse: «Anche costui era con lui». 57 Ma egli lo negò, dicendo: «Donna, non lo conosco». 58 Poco dopo lo vide un altro e disse: «Anche tu sei di quelli». Ma Pietro disse: «O uomo, non lo sono». 59 Passata circa un'ora, un altro affermava con insistenza, dicendo: «In verità anche costui era con lui, perché è Galileo». 60 Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E subito, mentre ancora parlava, il gallo cantò. 61 E il Signore, voltatosi, guardò Pietro. E Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». 62 Allora Pietro uscì fuori e pianse amaramente.
Matteo Ed egli uscì, e pianse amaramente.
Marco allora Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detta: «Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte». E, pensando a ciò, scoppiò a piangere.
Giovanni invece chiude così: E Pietro lo negò di nuovo, e subito il gallo cantò.
E subito il gallo cantò… .ecco il canto del gallo mi dice che il nuovo giorno sta arrivando. Nuovo giorno , nuova vita, bisogna ricominciare nonostante tutto, nonostante anche se quello che ho fatto è stato rinnegare il mio amico per salvare la pelle.
Ma questa potrebbe essere la finale.. allora lo riprendiamo dopo.
Provo, proviamo a vedere cosa questo brano mi, ci dice oggi a me, a noi qui a Bardineto al 39° campo di Comunità.
Proviamo un po’ col metodo dell’incontro vivo con Gesù vivo ad entrare in questo brano. Ecco siamo anche noi lì nel cortile del sommo sacerdote, attorno al quel fuoco, è notte, fa freddo, ci stiamo scaldando e vediamo i personaggi :
Gesù é il principale, catturato, condotto e poi alla fine si volta e guarda Pietro.
Pietro… che lo seguiva da lontano, che dialoga che alla fine esce e per 3 evangelisti su 4 piange.
Una serva, un’ altro, il gallo.
Pietro ha paura, ma segue da lontano il suo maestro … è l’unico dei 12; Giovanni sarà sotto la croce con Maria, ma ora non c’è.
Il brano mi pare che faccia presente con questi dialoghi che Pietro tenti di mescolarsi al gruppo di sembrare uno di loro, non parla a persone ma ad ignoti, donna, uomo, ma la sua parlata lo tradisce lo riconoscono come galileo, foresto, e quindi seguace del Galileo. Pietro continua a negare di essere un discepolo.
Mette fine a questa scena il canto del gallo ; Pietro si ricorda, vede Gesù che lo guarda ed esce a piangere.
Intanto qui il maestro viene chiamato Signore, termine che solo dopo la risurrezione viene dato a Gesù; sicuramente questo ci indica che Pietro ha ripensato al fatto dopo la Pasqua e ne ha compreso tutta la sua drammaticità solo dopo. Non ha tradito solo il maestro, l’amico, ma il signore Elohim DIO.
«Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25,40). Subito mi viene in mente quest’altra parola di Gesù ; da quando Dio si è fatto uomo tanto da chiamarsi il figlio dell’uomo ogni sgarbo fatto a un fratello è fatto a Dio.
Ora , facciamo un po’ di silenzio, proviamo a rileggere il brano: sono Pietro, sono gli altri 11 che sono spariti?
sono la folla uomini e donne che stanno al caldo e puntano il dito?
sono Gesù che anche nelle situazioni più negative,sa avere uno sguardo di tenerezza per l’unico amico che l’ha seguito ma che ha paura di prenderne le parti?
A partire da queste domande che nascono dalle lettura del brano, vediamo di portarle nella nostra vita, nella nostra realtà quotidiana, ognuno nel suo vissuto storico, personale.
E subito il gallo cantò… .ecco il canto del gallo mi dice che il nuovo giorno sta arrivando. Nuovo giorno , nuova vita, bisogna ricominciare nonostante tutto …… ecco avevo iniziato così , ma poteva essere la conclusione.
E allora il brano ci dice anche altro, che nel chiuso, al caldo di un fuoco stiamo comodi, solo uscendo simbolicamente dal cortile del sommo sacerdote, dall’entourage del potere religioso, posso ritrovare me stesso. Seguire il canto del gallo che mi richiama al nuovo giorno, e poiché Dio con Gesù ha anche per me un sguardo di tenerezza, nonostante qualsiasi cosa abbia potuto fare ecco il nuovo giorno è lì..
Il nuovo giorno è la pasqua, ( passaggio), è il giorno dopo il sabato ( che è il giorno del riposo di Dio), è l’ottavo giorno della creazione nuova, dei cieli e della terra nuova … perché la vita continua e ho ancora una nuova possibilità di amare, di camminare.
“Alzati tu che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce…”.
Ieri pensavo se dovessi parlare dello Spirito ai ragazzi, ma anche ai grandi cosa farei, ecco farei fare silenzio , inviterei a sentire il proprio respiro, a sentire che questo soffio d'aria mi appartiene e nello stesso tempo non mi appartiene, ma è quello che mi tiene in Vita.. e mentre faremo questa esperienza leggerei sia
" Nel principio DIO creò i cieli e la terra. La terra era informe e vuota e le tenebre coprivano la faccia dell'abisso; e lo Spirito di DIO aleggiava sulla superficie delle acque.( Gen 1,1-2)--
...allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. ( Gen. 2,7)
che ..." Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo, da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì Elia si coprì il volto con il mantello. Uscì e si fermò all'ingresso della caverna. Ed ecco venne a lui una voce che gli diceva: che cosa fai qui Elia? (1Re 19,11-13)
così per far esperienza della Vita che è in noi, in me , in chi mi sta accanto, anche lui parte dello stesso soffio vitale... e poi che solo nel silenzio posso incontrare Dio che passa come vento leggero...la leggerezza dell spirito, dell'aria divina (3/6/17)
" Nel principio DIO creò i cieli e la terra. La terra era informe e vuota e le tenebre coprivano la faccia dell'abisso; e lo Spirito di DIO aleggiava sulla superficie delle acque.( Gen 1,1-2)--
...allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. ( Gen. 2,7)
che ..." Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo, da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì Elia si coprì il volto con il mantello. Uscì e si fermò all'ingresso della caverna. Ed ecco venne a lui una voce che gli diceva: che cosa fai qui Elia? (1Re 19,11-13)
così per far esperienza della Vita che è in noi, in me , in chi mi sta accanto, anche lui parte dello stesso soffio vitale... e poi che solo nel silenzio posso incontrare Dio che passa come vento leggero...la leggerezza dell spirito, dell'aria divina (3/6/17)
Stamattina pensavo all'inizio dei riti della settimana santa, che nonostante tutto, per fortuna, non è la croce che ci salva, ma l'Amore del Figlio dell'Uomo che fino all'ultimo ha condiviso pane e vino e pur sapendo di essere tradito, ha lasciato in quel pane spezzato e in quel vino condiviso il gesto che fa memoria di questa comunione tra Dio e l'uomo e tra gli uomini tra di loro.
Un pasto 'sacro' che mi richiama alla scoperta della sacralità della vita di ogni creatura, dell'universo, segno di quel donarsi sulla croce, al Padre in un abbraccio doloroso ma amante il mondo.
Abbraccio amoroso che riconcilia l'uomo con se stesso e gli dona la pace.
settimana in cui sono invitato ad andare oltre, a condividere, a cogliere la sacralità.
# pane e vino condiviso # abbraccio # morte e vita # sacralità # donne # tombavuota # pace 08/04/17
Un pasto 'sacro' che mi richiama alla scoperta della sacralità della vita di ogni creatura, dell'universo, segno di quel donarsi sulla croce, al Padre in un abbraccio doloroso ma amante il mondo.
Abbraccio amoroso che riconcilia l'uomo con se stesso e gli dona la pace.
settimana in cui sono invitato ad andare oltre, a condividere, a cogliere la sacralità.
# pane e vino condiviso # abbraccio # morte e vita # sacralità # donne # tombavuota # pace 08/04/17
" Fate questo in memoria di me" ha sicuramente una valenza orizzontale, sociale, di condivisione, insita nel gesto stesso dello spezzare ( e quindi condividere ) il pane e in quello di passarsi il calice del vino; questo gesto però è segno- simbolo o sacramentum proprio per la sua valenza simbolico gestuale- Il significato è insito nel significante, per dirla alla S. Tommaso. Per questo il comando di Gesù' fate questo in memoria di me' è innanzitutto un comando a ripetere il gesto dello spezzare il pane , gesto che è sacro di suo, e che quindi non ha bisogno di ministri deputati a questo. E' la comunità riunita nel suo nome che fa memoria.....
...di tutto ciò ne ho avuto consapevolezza durante l'eucarestia della II domenica di Pasqua; penso che un 'attenta analisi storica delle prime comunità cristiane, come del resto è presente in atti 2,46 ' Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa' e un'attenta analisi della teologia sacramentaria possa aiutare a superare la sacralizzazione del ministero ordinato.
A questo proposito la Meneghetti A., nel suo libro ‘
I laici fanno liturgia’, a pagina 73 afferma:
« [… ] il ministro ordinato rimane insostituibile: In quanto rapportato , nell'intero corpo sacerdotale, al Cristo capo, esercita sempre il ruolo della presidenza dell’assemblea e dell’animazione nell'edificazione della comunità. Tale ruolo della presidenza, però, anche in assenza del ministero ordinato, non potrà mai mancare, perché è destinato a rappresentare il Cristo, capo del corpo ecclesiale. Un fratello una sorella saranno perciò necessariamente chiamati a mostrare questo segno alla comunità.» ( cfr.http://mensadellaparola.weebly.com/note.html).
...di tutto ciò ne ho avuto consapevolezza durante l'eucarestia della II domenica di Pasqua; penso che un 'attenta analisi storica delle prime comunità cristiane, come del resto è presente in atti 2,46 ' Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa' e un'attenta analisi della teologia sacramentaria possa aiutare a superare la sacralizzazione del ministero ordinato.
A questo proposito la Meneghetti A., nel suo libro ‘
I laici fanno liturgia’, a pagina 73 afferma:
« [… ] il ministro ordinato rimane insostituibile: In quanto rapportato , nell'intero corpo sacerdotale, al Cristo capo, esercita sempre il ruolo della presidenza dell’assemblea e dell’animazione nell'edificazione della comunità. Tale ruolo della presidenza, però, anche in assenza del ministero ordinato, non potrà mai mancare, perché è destinato a rappresentare il Cristo, capo del corpo ecclesiale. Un fratello una sorella saranno perciò necessariamente chiamati a mostrare questo segno alla comunità.» ( cfr.http://mensadellaparola.weebly.com/note.html).
- “ vieni , vieni chiunque tu sia…”
“Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte.” (RM.8,1-2)
Lo spirito è il vento che non lascia dormire la polvere. Padre Turoldo.
Prendendo spunto dal’ultimo libro di Don Gigi di Romena vieni , vieni chiunque tu sia…”[1]
Domenica Parole
Noi siamo abituati alla Parola, nella preghiera del giovedì la proclamiamo, la condividiamo nei gruppi, ma questa Parola si è incarnata “ e il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” , Gesù ha imparato da Giuseppe e Maria le parole quotidiane, quelle stesse che ha usato quando incontrava la gente, le folle, i bisognosi. Ho pensato di prendere in prestito per questa settimana le parole che Gigi ha ritenuto importanti per lui in questi 25 anni di Romena, per vedere se potevano essere uno spunto per noi, per aiutare noi stessi partendo da quanto queste parole sono nostre, da quanto ci interpellano nel mio, nostro cammino della Vita, verso la libertà dei figli.
In questa traccia oltre ad alcune Parole per giorno, metto un piccolo brano della Parola e un o stralcio di Gigi per aiutare chi conduce a sviluppare secondo la sua personale esperienza la giornata.
Lunedì Ricomincio da qui…
“Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?". Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito". ( GV. 3,4-8).
“alla soglia di questo anniversario ho deciso di fermarmi e provare e provare dopo questi anni meravigliosi a potare, come i dicono i contadini, perché se no poti il nuovo non nasce”… “Fermarsi per chiederci se ancora le ns scelte sono calate nella realtà, se sono capaci di aprire strade nuove o ci fanno stagnare..” [2]
Martedì Paura, Diversità, Leggerezza,
“ Gli fu detto: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore». Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna. ( 1 Re ,11-13)
Non c'è qui né Giudeo né Greco; non c'è né schiavo né libero; non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù. ( Gal. 3,28)
Paura, sappi che sono stato io a darti questa forza. Da oggi, però, amica mia,non te lo permetterò più, non ho più tempo da perdere con te: voglio guardare la vita negli occhi.. e la paura tacque e la mia ansia scomparve ….
All’inizio la diversità mi attira e mi affascina, poi il dubbio s’insinua, mi accorgo che ci separano il corpo , il sangue, la terra , la religione …
Leggero per conservare la pace del cuore, sapendo che poche cose bastano per essere felici ….[3]
Giovedì Attesa, Lasciare, Morte
Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. … Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l'accaduto. ( LC 24,1-12)
L’attesa di rende capace di sostenere il tempo, di perseverare …,per cogliere l’essenziale di ciò che vive nel profondo delle cose.
Lasciare che il vento semini a caso, … lasciare alla notte ch generi il giorno. . Quanto più calmo , paziente e aperto io sono, tanto più profondo e preciso entra in me il nuovo.
Non amo la morte … Amo i gesti intorno a chi muore. Lo stringere la mano nella ricerca de’infinito sulla punta delle dita.[4]
Venerdì, Silenzio, Misericordia, Armonia
Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così:Padre nostro ( MT.6,3-9)
Il silenzio è una dolcezza calma mentre cammino:così più forti risuonano i passi lontani.
Come a Caino mi hai chiesto “ dov’è tuo fratello?”… mi hai liberato il petto compresso, donandomi aria lavata, mi hai fatto dormire sul Tuo respiro. Sentivo le braccia intorno al collo e i baci sulle poche lacrime che brillavano nei miei occhi.
L’armonia lascia sempre aperta la porta dove esterno ed interno respirano insieme, mi fa vedere l’origine ed il suo oltre.[5]
Sabato: Fraternità, Provvidenza, Dio
Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena. ( MT.6,25-34)
Fraternità: fare ogni giorno qualunque cosa ad opera d’arte, con un Dio vicino e un avita semplice… un Dio che come all’inizio mi sussurrava: Vai , vai comunque verso ciò che ancora non conosci, verso ciò che ancora no hai previsto o no hai sperimentato”.
Provvidenza: parola detta con tanta naturalezza dai miei nonni, che li faceva dormire nella semplicità del loro esistere, contro l’assedio della pioggia e il logorio del vento … Vedevano crescere il garno e,contemporaneamente, un angelo volargli accanto. … Dono del cielo diretto ai mansueti, ai miti e a tutti i custodi della vita.
Ho lottato tanto con te o Dio. Non sono state le domande che mi hanno stancato, ma le risposte, sempre nascosto là dove no avrei mai pensato ne cercato.[6]
-----…..-----
Libertà. Uno è veramente libero quando il suo io più profondo non si sente più giudicato, o meglio non si sente di dover essere adeguato all'idea che ha di se, quando le cose le fa non per dovere o ricompensa ,ma per amore, e tutto nasce dall’accettazione di se.
[1] Luigi Verdi, Vieni, vieni chiunque tu sia- 25 anni a Romena , Edizioni Romena aprile 2016
[2] Idem pagg. 49-50
[3] Idem pagg. 25,23,21
[4] Idem pagg. 9,11,27
[5] Idem pagg. 17, 37,33
[6] Idem pagg. 15,35,31
ca qui per modificare.
volevo riproporre alcune piccole riflessioni che avevo fatto ad alcuni amici su FB tempo fa ".. penso che genesi 1 parli di uomo/domma immagine di Dio perchè quello era all'epoca la visione del rapporto 'giusto ' tra 2 persone, ma che Dio, che è relazione, rispettando ogni persona ne sacralizzi il rapporto, la relazione in se a prescindere dal sesso; ... penso inoltre che nella maggioranza dei casi il rapporto sessuale sia quello U/D, garante , ad oggi della continuazione della specie, ma che la sessualità sia più ampia.. che molte persone siano veramente maschio e femmina secondo cultura e non secondo sesso, e che combattere la teoria del gender come battaglia in difesa della famiglia tradizionale sia oltre che perdente anche antistorica, in quanto la concezione di famiglia e di matrimonio, unione, ecc è sempre stata legata alla cultura dominante sia nel tempo che nello spazio, popoli diversi ecc ecc...."
29/05 /2015 su Francesco Fassone Testi FB:
Questi giorni riprende forte la lotta di alcuni cattolici anche nella mia città Genova ,tramite le sentinelle in piedi, contro la cosiddetta ideologia gender,, la difesa dell famiglia tradizionale tanto che i fratelli cristiani LGBT dell'associazione Bethel Nella giornata contro l'omofobia non hanno trovato una chiesa dove poter pregare per le vittime dell'omofobia (http://video.repubblica.it/…/gay-credenti-la-…/202414/201482 ). Anche per questo volevo riproporre alcune piccole riflessioni che avevo fatto ad alcuni amici su FB tempo fa ".. penso che genesi 1 parli di uomo/domma immagine di DIo x' quello era all'epoca la visione del rapporto 'giusto ' tra 2 persone, ma che Dio, che è relazione, rispettando ogni persona ne sacralizzzi il rapporto , la relazione in se a prescindere dal sesso; ... penso inoltre che nella maggioranza dei casi il rapporto sessuale sia quello U/D, garante , ad oggi della continuazione della specie, ma che la sessualità sia più ampia.. che molte persone siano veramente maschio e femmina secondo cultura e non secondo sesso, e che combattere la teoria del gender come battaglia in difesa della famiglia tradizionale sia oltre che perdente anche antistorica, in quanto la concezione di famiglia e di matrimonio, unione ecc è sempre stata legata alla cultura dominante sia nel tempo che nello spazio. popoli diversi ecc ecc...."
Questi giorni riprende forte la lotta di alcuni cattolici anche nella mia città Genova ,tramite le sentinelle in piedi, contro la cosiddetta ideologia gender,, la difesa dell famiglia tradizionale tanto che i fratelli cristiani LGBT dell'associazione Bethel Nella giornata contro l'omofobia non hanno trovato una chiesa dove poter pregare per le vittime dell'omofobia (http://video.repubblica.it/…/gay-credenti-la-…/202414/201482 ). Anche per questo volevo riproporre alcune piccole riflessioni che avevo fatto ad alcuni amici su FB tempo fa ".. penso che genesi 1 parli di uomo/domma immagine di DIo x' quello era all'epoca la visione del rapporto 'giusto ' tra 2 persone, ma che Dio, che è relazione, rispettando ogni persona ne sacralizzzi il rapporto , la relazione in se a prescindere dal sesso; ... penso inoltre che nella maggioranza dei casi il rapporto sessuale sia quello U/D, garante , ad oggi della continuazione della specie, ma che la sessualità sia più ampia.. che molte persone siano veramente maschio e femmina secondo cultura e non secondo sesso, e che combattere la teoria del gender come battaglia in difesa della famiglia tradizionale sia oltre che perdente anche antistorica, in quanto la concezione di famiglia e di matrimonio, unione ecc è sempre stata legata alla cultura dominante sia nel tempo che nello spazio. popoli diversi ecc ecc...."